Termografia diagnostica: smetti di rompere i muri a caso!
Il più grande errore nelle ristrutturazioni è intervenire senza sapere esattamente dov’è il guasto.
Spaccare un pavimento o un muro sperando di trovare una perdita è un metodo costoso e obsoleto.
La termografia diagnostica cambia le regole del gioco.
È una tecnica di analisi assolutamente non distruttiva che, rilevando la radiazione infrarossa emessa dai materiali, ci permette di “vedere” all’interno delle strutture senza toccarle.
Attraverso una termocamera ad alta sensibilità, generiamo mappe a colori (termogrammi) che evidenziano le differenze di temperatura superficiale, svelando patologie nascoste che l’occhio umano non può cogliere.
Cosa scopriamo con una diagnosi termografica:
Questa tecnologia è fondamentale per individuare con precisione millimetrica:
- Infiltrazioni d’acqua: tubazioni rotte sotto traccia o perdite da terrazzi (l’acqua è più fredda del materiale asciutto).
- Ponti termici: zone di dispersione di calore che causano muffe e condense.
- Umidità di risalita: mappatura dell’altezza del fronte di risalita nei muri.
- Distacchi di intonaco: zone “vuote” o non ancorate che rischiano di cadere.
L’importanza della certificazione ISO 9712
Attenzione: avere una termocamera non basta. Bisogna saper interpretare i dati. Una diagnosi errata porta a interventi sbagliati.
Per questo, in Termovision le indagini sono condotte esclusivamente da un operatore termografico certificato di II livello UNI EN ISO 9712.
Questa qualifica internazionale garantisce che il tecnico ha le competenze fisiche e normative per eseguire rilievi corretti, validi anche in contesti legali o perizie assicurative.
Oltre l’immagine: la prova quantitativa (Metodo Ponderale)
La termografia è eccezionale, ma è un’analisi qualitativa (ci dice dove c’è il problema). Per avere la certezza matematica sulla quantità di acqua, utilizziamo il Metodo Ponderale (UNI 11085).
È l’unico esame che rende la diagnosi incontestabile. Preleviamo piccoli campioni di materiale dalla muratura a diverse altezze e li analizziamo con una termobilancia.
Questo ci permette di misurare l’esatta percentuale di acqua in peso presente nel muro.
Solo così possiamo distinguere senza margine di errore se si tratta di umidità di risalita (bagnato dentro) o di condensa superficiale (bagnato fuori), evitando interventi inutili.
Diagnosi climatica e Data logger
Se il sospetto è la muffa da condensa, non ci basiamo sulle sensazioni.
Installiamo nell’abitazione dei sensori termoigrometrici (Data Logger) che registrano temperatura e umidità 24 ore su 24.
Analizzando i grafici climatici della tua casa, capiamo esattamente quando e perché si forma la condensa (mentre cucini? di notte? mentre fai la doccia?) e possiamo dimensionare perfettamente il sistema di ventilazione necessario per risolvere il problema.
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