Immagine termografica di Pitigliano

TERMOGRAFIA ALL’INFRAROSSO

La termografia è una delle ultime tecnologie di analisi non distruttive importate nel mondo edile. Una volta utilizzata solo nel settore militare ma ora largamente in uso per la diagnostica edile.
Grazie alla termografia si possono evidenziare ad esempio: dispersioni termiche; ponti termici; strutture di solai in calcestruzzo armato; presenza di canalette di impianti elettrici e/o canalizzazione di impianti idrico-sanitario e termico in funzione; ammorsature tra strutture murarie con tessiture e materiali diversi.
La TERMOGRAFIA IR è una tecnica diagnostica assolutamente non distruttiva che, misurando la radiazione infrarossa emessa da un corpo, è in grado di determinarne la temperatura superficiale Vengono generate delle mappe in falsi colori, rappresentative delle zone indagate. Queste mappe associano ad una temperatura rilevata un colore corrispondente. La sensibilità dell’apparecchiatura può arrivare anche ad alcuni centesimi di grado.
La mappatura della temperatura superficiale è fondamentale per poter valutare lo stato di conservazione dei materiali stessi. Materiali a differenti temperature sono sintomatici di patologie di degrado in atto sull’edificio o sull’impianto tecnologico analizzato.

Esempi di diagnostica problematiche, mediante termogrammi, non visibili a vista:

A COSA SERVE LA TERMOGRAFIA?  La termografia IR può essere usata su moltissime fasi nel processo manutentivo:

  • Fase preventiva per poter quantificare l’intervento sul bene
  • Fase di progettazione esecutiva per poter guidare scelte fondamentali
  • Fase di collaudo finale per poter verificare la corretta esecuzione del processo
  • Fase di manutenzione programmata del bene per prevenire eventuali danni sul bene
  • Fase di gestione per poter tarare gli impianti installati e verificarne l’efficienza
VIENE USATA MAGGIORMENTE PER VERIFICARE: 

  • L’isolamento termico di una struttura
  • Ponti termici che possono causare formazione di condense e muffe
  • Mancanza o difetti dell’impermeabilizzazione;
  • Distacchi di guaina
  • Distacchi di intonaco
  • Umidità di risalita e infiltrazioni d’acqua
  • Elementi costruttivi e aperture nascoste

REPORT TERMOGRAFICO UNI EN ISO 9712

Eseguita da termografo di livello II, Il termografo di livello II è stato formato e certificato, secondo le norme UNI EN ISO 9712, ha competenze per eseguire dei corretti rilievi radiometrici ed è abilitato a interpretare e valutare i risultati secondo le norme, i codici e le specifiche.

Il termografo certificato è riconosciuto a livello internazionale e rappresenta l’unica figura in grado di poter fare delle valutazioni sulla base di rilievi termografici, seguendo un metodo riconosciuto e chiaro.L’analisi termografica, supportata da altre analisi strumentali rileva dati interessanti sotto il profilo dell’umidità. Specifichiamo che è indispensabile ai nostri tecnici, per avere una mappatura delle temperature superficiali delle pareti per verificare quindi, la presenza dei fenomeni di condensa o di generazione muffe. Effettuare tale diagnosi, ci aiuta ad individuare le zone a rischio per rilevare la presenza di umidità. Si precisa che con tali indagini, i risultati sono qualitativi e non quantitativi.

Altre indagini non distruttive:

1. Rilievo igrometrico (delle pareti e dei pavimenti) mediante l’utilizzo di sofisticata strumentazione con funzionamento a microonde, dielettrico, ed a impedenza elettrica.

2. Misurazione potenziale elettrico (per la verifica dell’umidità di risalita in una muratura). La misurazione del potenziale elettrico verticale risulta utile per verificare le murature soggette ad umidità di risalita ed il ritmo della stessa acqua dal terreno sullo sviluppo verticale del muro. L’ordine di grandezza del fenomeno è misurabile in millivolt.

3. La diagnosi climatica (per il monitoraggio della concentrazione di vapore acqueo)

4. Identificazione e quantificazione dei sali dannosi nelle murature:

    • metodo A direttamente in cantiere mediante l’utilizzo di cartine reagenti
    • metodo B mediante analisi di laboratorio con metodo di cui alla UNI 11087-2003
L’umidità da Condensa in casa viene creata principalmente da vapori in bagno, vapori in cucina, respiro delle persone e vestiti ad asciugare. Il vapore (invisibile) si deposita sotto forma di condensa (goccioline d’acqua) sui punti più freddi della casa, come gli angoli in alto vicino al soffitto, in modo particolare se esposti a Nord. Bassa temperatura ed alta concentrazione di umidità accellerano il processo di formazione della muffa (microorganismi della famiglia dei funghi le cui spore sono nocive per la salute).
E’ fondamentale quindi il monitoraggio climatico che si realizza con la collocazione nell’ambiente da analizzare di alcuni sensori termo igrometrici per periodi minimi di 24 ore fino a lunghi periodi diversificando i dati estivi con quelli invernali ad esempio. I dati registrati permettono di visionare gli andamenti di T (temperatura ambientale e di rugiada) e UR (umidità relativa) negli ambienti rendendo evidente l’eventuale insorgenza di situazioni di rischio condensa o degrado di altro tipo. Questo tipo di analisi risulta essenziale quando nei vecchi edifici sono presenti intonaci antichi con dipinti o affreschi da conservare su murature ammalorate dall’umidità. E’ invece indispensabile nel caso di abitazioni che necessitano di soluzioni contro la muffa o i cattivi odori per verificare i parametri termoigrometrici del sistema abitazione-abitanti.

La TERMOGRAFIA DIAGNOSTICA è utile inoltre per rilevare problematiche che non sono necessariamente legate all’umidità come:

  • Inefficienza energetica
  • Verifica dello stato di conservazione degli Immobili
IL METODO PONDERALE
Per misurare l’umidità nei muri

Il metodo ponderale di cui alla Uni 11085 permette di misurare la percentuale di umidità in peso del materiale edile: tale misura viene effettuata prelevando dei campioni di materiale dalla struttura muraria (o dell’intonaco), mediante dei semplici fori di diametro 10mm e pesando la stessa con una termobilancia.
I campioni vengono pesati appena dopo la estrazione e successivamente essiccati alla temperatura di 105 ± 5 °C fino al raggiungimento della costanza di massa e quindi ripesati.

Il metodo ponderale, rispetto ad altri tipi di analisi, ci permette di conoscere con certezza la quantità di umidità all’interno della muratura, è infatti un metodo quantitativo e no qualitativo, oltre che sulla  superficie: la possibilità di rilevare questo dato è fondamentale per stabilire quale sia la causa dell’umidità stessa.

Un esempio: l’umidità di risalita viene verificata con una serie verticale di prelievi e il risultato, in condizioni normali, dovrebbe essere una progressiva diminuzione dei valori verso la parte alta. Se l’indagine, tuttavia, rileva dei valori di “asciutto” all’interno di una muratura bagnata in superficie, non si tratterà di umidità di risalita, bensì, più probabilmente, di condensa superficiale. Con lo stesso sistema è possibile rilevare diverse anomalie che, a fronte di sintomi visibilmente riconducibili all’umidità di risalita, rivelano invece fonti di umidità diverse da questa.

Un altro esempio: se in un interrato i valori dell’umidità all’interno della muratura non scendono con l’aumentare dell’altezza dei prelievi, è probabile che, indipendentemente dalla risalita,  vi siano delle infiltrazioni laterali dal terreno circostante (in questo caso la misura condotta su una muratura interna, non a contatto col terreno, darà risultati più attendibili sull’entità dell’umidità dovuta a risalita).

CHIEDI SUBITO UN SOPRALLUOGO DIAGNOSTICO

In massimo 24 ore ti contatteremo per stabilire un appuntamento